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"SEMPLICE" TRISTEZZA O DEPRESSIONE?



Spesso, quando ci sentiamo tristi per un tempo prolungato diciamo di sentirci “depressi”. Ma siamo davvero sicuri che sia così? La depressione è “semplicemente” una tristezza più intensa e più duratura o è qualcosa di diverso?

Effettivamente essere depressi è una condizione diversa e molto più complessa rispetto alla semplice tristezza.

Innanzitutto la tristezza è un normale stato emotivo, definita dagli esperti come un’emozione primaria, cioè un’emozione che tutti gli esseri umani della Terra (e molti altri mammiferi) sperimentano allo stesso modo in risposta a situazioni di perdita di qualsiasi tipo.

La depressione rappresenta invece un’alterazione patologica del nostro umore nella direzione di una riduzione della nostra attivazione psicofisiologica. In questo senso la tristezza si colloca come una delle emozioni dominanti durante un episodio di depressione, tuttavia non è l’unico aspetto che caratterizza questa condizione patologica. Infatti, oltre ad un’intensa tristezza, chi è depresso sperimenta anche un senso di demoralizzazione, autosvalutazione, perdita di speranza. Addirittura, in alcuni casi, pur essendo chiaramente nel corso di un episodio depressivo, la persona non sperimenta affatto sentimenti di tristezza. Vi sono infatti molti altri sintomi che possono indicare la presenza di uno stato depressivo. Per esempio, tipicamente si verifica una perdita della capacità di provare piacere ed interesse per attività normalmente importanti per la persona (anedonia), così come un’incapacità a reagire a qualsiasi stimolo anche dei più positivi (apatia). Oltre a ciò, la depressione si manifesta anche tramite un rallentamento psicomotorio e un aumento della percezione di fatica e difficoltà per qualsiasi compito: ogni piccolo ostacolo comincia a sembrare un muro insormontabile! Infine, si possono avere modificazioni nell’appetito, una riduzione della libido, e una tendenza all’insonnia. In particolare quest’ultima si manifesta spesso come una tendenza a svegliarsi molto presto anche nel cuore della notte e a non riuscire più ad addormentarsi, anche a causa dei pensieri negativi che durante la notte possono intensificarsi. In altre situazioni invece, si può assistere a condizioni di ipersonnia, cioè di una tendenza a dormire di più, anche durante il giorno. Le persone depresse quindi, non solo si sentono molto tristi, ma possono arrivare a perdere qualsiasi motivazione a continuare a svolgere le normali attività della giornata, rimanendo a letto spesso molto più del dovuto, non uscendo di casa, abbandonando le attività piacevoli, e così via.


Come si può quindi uscire da uno stato di depressione?

Se ci si rende conto di essere in una situazione di vera e propria depressione è fondamentale rivolgersi ad un professionista che possa aiutarci.

In questo senso, le evidenze scientifiche mostrano che sia la psicoterapia cognitivo-comportamentale, sia la terapia farmacologica sono efficaci nel “curare” la depressione, anche se l’efficacia è ancora maggiore quando vi è un’azione congiunta di farmaci e psicoterapia, rispetto all’una o l’altra terapia da sole.

Riguardo alla psicoterapia cognitivo-comportamentale, una delle strategie cardine per affrontare la depressione è quella che viene definita “attivazione comportamentale”. Il principio alla base di questa modalità di intervento è che l’attivazione motoria del corpo ha un effetto benefico sul tono dell’umore; non a caso, uno dei principali sintomi della depressione è proprio la tendenza all’inattività e al rallentamento psicomotorio. L’attivazione comportamentale consiste quindi nell’aiutare la persona a riattivarsi a livello fisico e motorio, sia riprendendo attività che aveva abbandonato, sia mettendo in atto della “semplice” attività motoria, con l’intento di favorire un innalzamento dell’umore da un punto di vista psicofisiologico. Oltre a questo, chiaramente, nella psicoterapia cognitivo-comportamentale vengono affrontati tutti i pensieri negativi che riempiono la vita e la mente della persona depressa e che sono molto spesso alla base delle emozioni negative che sta provando.



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